Baby gang, bullismo, violenza giovanile: nomi diversi, stessa fragilità (dal sito www.uppa.it)
Articolo del 15/01/2018 dal blog www.uppa.it
In Italia sembra essere scoppiata l’emergenza baby gang, ma a livello psicologico ed educativo, la vera emergenza è prendersi carico di ragazzi sempre più soli
È di una settimana fa la notizia di una mamma aggredita di fronte al figlio da un gruppo di tre minorenni nel parcheggio di un centro commerciale di Grugliasco, a Torino. Pare che i calci e i pugni siano stati la reazione dei ragazzi alla richiesta della donna di non bestemmiare. Sempre la settimana scorsa, due quindicenni sono stati aggrediti da un gruppo di ragazzi a colpi di catene.
Nell’ultimo mese, soprattutto Napoli è stata protagonista nelle cronache di vere e proprie spedizioni da parte di minorenni che hanno preso di mira i malcapitati con spinte, insulti, sino ad arrivare a vere e proprie aggressioni con accoltellamento. I motivi non sempre ci sono, e sono comunque futili, delle scuse per aggredire: il colore della pelle, uno sguardo di troppo alla ragazza di turno, la presenza in una piazza dove chi non fa parte del giro “non dovrebbe stare”.
Episodi simili purtroppo sono sempre più frequenti ed è ormai abituale sentir parlare di bulli, baby gang, giovani delinquenti.
Distinguere gli ambiti
Non tutti gli episodi di violenza attuati da giovani sono ascrivibili al fenomeno delle baby gang. Queste ultime, molto diffuse in America Latina e negli Stati Uniti, nell’ultimo decennio si sono affacciate anche alla realtà italiana. Le baby gang, però, hanno una connotazione specifica, una struttura verticale guidata da un leader, regole rigide di inserimento e mantenimento dei ruoli…
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Baby gang, bullismo, violenza giovanile: nomi diversi, stessa fragilità